Lezione 7 – Scacchi: il medio gioco

Il medio gioco

Dopo l’apertura ( in teoria le prime 12 mosse), in cui i giocatori hanno cercato di sviluppare e coordinare armonicamente il più possibile i loro pezzi, si passa alla seconda fase del gioco detta il centro di partita o mediogioco. Questa è la fase in cui la creatività del giocatore ha la massima libertà di esprimersi in quanto le situazioni che si possono prospettare sono innumerevoli. Mentre gli schemi di apertura sono ben documentati, le fasi successive del gioco sono molto complesse e non possono essere memorizzate. In questa fase del gioco tutti i pezzi possono diventare attivi e la loro possibile combinazione porta a situazioni che variano da partita a partita. Vi sono, tuttavia, alcune combinazioni di pezzi che si verificano di frequente in questa fase di gioco ed è consigliabile memorizzarle. Così come è consigliabile analizzare le partite giocate da alcuni campioni, cercando di capire le strategie e le tattiche scelte (per strategia si intende un obiettivo da raggiungere, mentre per tattica si intende i mezzi necessari per raggiungerlo).

Alcune regole generali possono, comunque, essere d’aiuto seguirle in questa fase di gioco:

La protezione dei pezzi

La protezione dei pezzi nel centro partita riveste un ruolo fondamentale. Un pezzo non protetto può costituire una debolezza tattica e portare a rovinose sconfitte. Un pezzo isolato può diventare facilmente il bersaglio di un attacco avversario e anche se non minacciato direttamente, rischia sempre di essere catturato in seguito ad una combinazione avversaria (in seguito parleremo delle combinazioni e di quelle più utilizzate). Non bisogna, quindi, lasciare un pezzo senza difesa. Se si decide di muovere un pezzo che ne difendeva un altro è necessario accertarsi che un altro elemento svolga la medesima funzione. In altre parole l’equilibrio difensivo deve essere sempre mantenuto attraverso avanzamenti progressivi e coordinati.

Mantenere l’iniziativa

Cercate, quanto è possibile, di mantenere sempre l’iniziativa e non subire. Tenere sotto continuo attacco l’avversario e costringerlo a difendersi può indurlo a commettere una mossa falsa. Anche per questo motivo è consigliabile, prima di portare un attacco, aver difeso bene la propria retroguardia in modo che le possibilità di contrattaco, da parte dell’avversario, siano limitate. Considerate, inoltre, che la messa in scacco può essere proficua soprattutto nel caso in cui l’avversario, costretto a difendere il Re, vi consente di far avanzare i vostri pezzi nel suo campo.

Valutare il valore dei pezzi

Ogni pezzo ha un valore intrinseco, cioè legato alle sue potenzialità di movimento (ne abbiamo parlato precedentemente). Oltre a tale valore bisogna considerarne un altro aggiuntivo, quello connesso alla posizione che occupa e al numero di case che controlla. Così una torre bloccata in un angolo della scacchiera può avere un valore inferiore rispetto ad un alfiere che ha ampie possibilità di spostamento. Analogamente un cavallo può avere un valore superiore ad un alfiere la cui diagonale è bloccata da pedoni avversari. Il valore di ogni pezzo, quindi, e del tutto relativo.

Combinazioni di pezzi

Per combinazione si intende una sequenza di mosse forzate che permette di acquisire un vantaggio o addirittura dare uno scacco matto. Esse possono verificarsi anche in apertura o nel finale, ma è in questa fase di gioco che si hanno con maggiore frequenza e a volte sono spettacolari. Vediamo quelle più frequenti:

L’attacco doppio

Tale tipo di combinazione si ha quando un pezzo attacca contemporaneamente due pezzi avversari. In questo caso all’avversario, a meno di situazioni particolari, non resta altro che decidere quale pezzo salvare e quale lasciarlo alla cattura. Molto pericolosi sono gli attacchi doppi in cui viene coinvolto il re. Vediamo alcuni esempi:

1 Cc7!,…

Con questa mossa il Cavallo attacca sia la Torre che l’Alfiere. Qualsiasi mossa del nero non potrà salvare entrambi i pezzi.

1 C:c7+!!,…

Il Cavallo cattura il pedone in c7, fa scacco al Re e attacca la Torre. Il nero non può fare altro che spostare il proprio Re perdendo la Torre alla mossa successiva.

1 c4,…  

Il Pedone attacca contemporaneamente la Torre e il Cavallo. Il nero non potrà salvare entrambi i pezzi. Questo attacco doppio, condotto da un pedone, viene anche detto Forchetta.

L’inchiodatura

Tale combinazione si realizza quando un pezzo blocca un pezzo avversario in una determinata posizione, limitandone così l’azione o catturandolo in un secondo momento. L’inchiodatura è assoluta quando il pezzo sotto attacco protegge il Re da uno scacco, in caso contrario, è relativa. Vediamo alcuni esempi:

Inchiodatura assoluta.

La Torre nera è inchiodata dall’Alfiere bianco perché se si sposta espone il Re alla cattura e ciò è vietato dal regolamento.


Inchiodatura relativa.

In questo esempio il Cavallo nero è inchiodato perchè se viene spostato la Torre bianca può catturare la Donna. Quindi mossa permessa dal regolamento ma controproducente per il nero.

L’infilata

Quando un pezzo attacca due pezzi avversari che si trovano sulla stessa linea sia essa traversa, colonna o diagonale si dice che ha effettuato l’infilata. In questo caso il difendente sposta il pezzo più vicino e l’attaccante può catturare il pezzo più lontano. Vediamo degli esempi:

L’attacco di scoperta

In tale tipo di tatticismo il pezzo avversario viene attaccato non dal pezzo che si muove ma da un altro pezzo che vede prolungato il suo raggio d’azione a causa del movimento del pezzo mosso. Vediamo qualche esempio:

1C:f5+ … il nero è costretto a muove il Re, quindi l’Alfiere nero non può catturare il cavallo in f5.

In questo esempio il Re bianco è sotto scacco ma eseguendo l’attacco di scoperta: 1Te1 … non solo para lo scacco ma acquisisce un vantaggio decisivo alla mossa successiva: 2 T:b1….

Scalzamento

Per scalzamento si intende la tattica per mezzo della quale si cattura un pezzo avversario togliendo o costringendo a spostare il pezzo che lo proteggeva.

In questo esempio la tattica dello scalzamento, costringe l’avversario a muove un pezzo che proteggeva un altro pezzo, lasciando campo libero alla cattura. Vediamo:

1Tf6+, Ag6 ;

2 R:e2, …

In questo caso abbiamo uno scalzamento con cambio:

1 A:c5+, R:c5

2 D:e6, …

Il sacrificio

Questa tattica consiste nel dare l’occasione all’avversario di catturare un pezzo importante al fine di ottenere un vantaggio decisivo o addirittura lo Scacco Matto. Il sacrificio non è facile da prevedere in quanto si può confondere con un eventuale errore dell’avversario. Un buon giocatore deve sempre stare attento alle occasioni di sacrificio che la partita gli offre e inoltre deve cercare di non incappare in quelle dell’avversario.

Il Bianco sta in cattive acque. Il Nero può muovere: Dd8 ed è Scacco Matto. Ma il tratto è del Bianco e muove: 1 Td4, …. Se il nero accetta il sacrificio e muove:1 …, D:d4, il Bianco con la mossa: 2 Cf3+,… esegue scacco al Re e alla mossa successiva può catturare la Donna e acquisire un decisivo vantaggio.