Lezione 5 – Scacchi: L’apertura

CONTENUTI: APERTURA, APERTURA DI RE E APERTURA DI REGINA, VARI TIPI DI APERTURE, CRITERI PER UNA BUONA APERTURA

L’apertura

In una partita di scacchi si usa distinguere tre momenti diversi: l’apertura, il centro (o mediogioco) e il finale. Le prime dodici mosse (all’incirca) di un incontro di scacchi sono definite “apertura”. Essa costituisce la base su cui si impianta l’intera partita ed un errore in questa fase ne può compromettere l’intero esito. Fra i vari modi di iniziare una partita alcuni sono da preferire ed altri invece sono da evitare. Gli obiettivi essenziali in questa fase di gioco sono: coordinare il movimento dei pezzi e metterne in azione il maggior numero possibile, controllare le caselle d’importanza strategica, come il centro della scacchiera, e proteggersi dalle minacce avversarie.

Esaminiamo l’apertura di Re: 1.e4 (diagr. 14), sembra soddisfare tutti i requisiti. Essa permette al Bianco di mobilitare subito la Donna e l’Alfiere campochiaro (l’Af1), di controllare tramite il Pedone in e4 la casa centrale d5 e di predisporre un rapido arrocco corto dopo lo sviluppo dell’Alfiere campochiaro e del Cavallo di Re (il Cg1).

Tale apertura, tuttavia, non è la sola che consente di posizionare un forte Pedone nel centro della scacchiera, anche l’apertura di Donna: 1.d4 (diagr.15) presenta analoghi vantaggi. Inoltre il pedone posizionato nella casa d4 è già protetto dalla Donna. Questo fatto non permette al Nero di attuare un immediato contrattacco sul Pedone avversario come invece è possibile nell’apertura di Re 1 e4, per esempio con 1 …, Cf6 (Difesa Alekhine).

Altre aperture interessanti sono quelle basate non sull’occupazione del centro ma sul controllo di quest’ultimo, attuabile non solo con Pedoni, ma anche e soprattutto con gli altri pezzi. Come le aperture 1 b3 (Apertura Larsen) e 1 Cf3 (Apertura Reti), che si prefiggevano di attuare un controllo a distanza del centro mediante lo sviluppo degli Alfieri in fianchetto ( cioè posizionandoli nelle case b2, g2 per il Bianco e nelle case b7 e g7 per il Nero) e per mezzo dell’uscita anticipata dei Cavalli.

I tipi di aperture, presenti nel panorama scacchistico, sono tantissime; ad esempio, l’Enciclopedia Jugoslava delle Aperture ne contiene 500. Ovviamente non si è obbligati a imparare a memoria tutte le aperture, ma è importante studiare alcune più significative onde evitare rovinose e fulminanti sconfitte.

Criteri per una buona apertura

Cercare di controllare il maggior numero possibile di case centrali della scacchiera, muovendo ad esempio i pedoni in e4, d4 per i bianchi ed e5, d5 per i neri, si ha così la possibilità di limitare i movimenti dei pezzi avversari in questa zona importantissima della scacchiera;

Mobilitare subito le figure leggere (Cavalli ed Alfieri), facendoli, possibilmente, convergere verso il centro della scacchiera;

Non muovere sempre lo stesso pezzo in apertura, perché così si ritarda lo sviluppo di altri pezzi. Anche la Donna non può essere molto d’aiuto se non appoggiata dagli altri pezzi, anzi, spesso è sconveniente portarla all’attacco già nelle prime mosse, dato che in genere diventa facile bersaglio dei contrattacchi avversari;

Sviluppare i pezzi posti al fianco del Re in modo da dargli la possibilità di arroccare. Il monarca posto in prossimità di un angolo e difeso da una barriera di Pedoni è più difficile da attaccare;

L’avanzata dei pedoni deve conservare una formazione compatta. Bisogna fare in modo che essi interagiscono armonicamente con gli altri pezzi ed evitare, nel limite del possibile che un pedone si trovi isolato o sulla colonna di un altro pedone.

Infine, quanto è possibile, mobilitare le torri verso eventuali colonne aperte dove meglio possono sviluppare la loro potenzialità di attacco.

Sito web per giocare on line: CHESS.COM

INDOVINELLI

Indovinello: un orologio perde due minuti ogni ora…

https://pausacaffe.altervista.org/indovinello-un-orologio-perde-due-minuti-ogni-ora/